Il giorno dei morti
Questo giorno è consacrato alla commemorazione dei morti.
Sai, Enrico, a quali morti dovreste tutti dedicare un pensiero in questo giorno, voi altri ragazzi? A quelli che morirono per voi, per i ragazzi, per i bambini. Quanti ne morirono, e quanti ne muoiono di continuo! Pensasti mai a quanti padri si logoraron la vita al lavoro, a quante madri discesero nella fossa innanzi tempo, consumate dalle privazioni a cui si condannarono per sostentare i loro figliuoli? Sai quanti uomini si piantarono un coltello nel cuore per la disperazione di vedere i propri ragazzi nella miseria, e quante donne s’annegarono o moriron di dolore o impazzirono per aver perduto un bambino? Pensa a tutti quei morti, in questo giorno, En-rico. Pensa alle tante maestre che son morte giovani, intisichite dalle fatiche della scuola, per amore dei bambi-ni, da cui non ebbero cuore di separarsi, pensa ai medici che morirono di malattie attaccaticcie, sfidate coraggiosamente per curar dei fanciulli; pensa a tutti coloro che nei naufragi, negli incendi, nelle carestie, in un momento di supremo pericolo, cedettero all’infanzia l’ultimo tozzo di pane, l’ultima tavola di salvamento, l’ultima fune per scampare alle fiamme, e spirarono contenti del loro sacrificio, che serbava in vita un piccolo innocente. Sono innumerevoli, Enrico, questi morti; ogni cimitero ne racchiude centinaia di queste sante creature, che se potessero levarsi un momento dalla fossa griderebbero il nome d’un fanciullo, al quale sacrificarono i piaceri della gioventù, la pace della vecchiaia, gli affetti, l’intelligenza, la vita: spose di vent’anni, uomini nel fior delle forze, vecchie ottuagenarie, giovinetti, – martiri eroici e oscuri dell’infanzia, – così grandi e così gentili, che non fa tanti fiori la terra, quanti ne dovremmo dare ai loro sepolcri. Tanto siete amati, o fanciulli! Pensa oggi a quei morti con gratitudine, e sarai più buono e più affettuoso con tutti quelli che ti voglion bene e che fatican per te, caro figliuol mio fortunato, che nel giorno dei morti non hai ancora da piangere nessuno!
TUA MADRE
Da Cuore di Edmondo De Amicis
Sai, Enrico, a quali morti dovreste tutti dedicare un pensiero in questo giorno, voi altri ragazzi? A quelli che morirono per voi, per i ragazzi, per i bambini. Quanti ne morirono, e quanti ne muoiono di continuo! Pensasti mai a quanti padri si logoraron la vita al lavoro, a quante madri discesero nella fossa innanzi tempo, consumate dalle privazioni a cui si condannarono per sostentare i loro figliuoli? Sai quanti uomini si piantarono un coltello nel cuore per la disperazione di vedere i propri ragazzi nella miseria, e quante donne s’annegarono o moriron di dolore o impazzirono per aver perduto un bambino? Pensa a tutti quei morti, in questo giorno, En-rico. Pensa alle tante maestre che son morte giovani, intisichite dalle fatiche della scuola, per amore dei bambi-ni, da cui non ebbero cuore di separarsi, pensa ai medici che morirono di malattie attaccaticcie, sfidate coraggiosamente per curar dei fanciulli; pensa a tutti coloro che nei naufragi, negli incendi, nelle carestie, in un momento di supremo pericolo, cedettero all’infanzia l’ultimo tozzo di pane, l’ultima tavola di salvamento, l’ultima fune per scampare alle fiamme, e spirarono contenti del loro sacrificio, che serbava in vita un piccolo innocente. Sono innumerevoli, Enrico, questi morti; ogni cimitero ne racchiude centinaia di queste sante creature, che se potessero levarsi un momento dalla fossa griderebbero il nome d’un fanciullo, al quale sacrificarono i piaceri della gioventù, la pace della vecchiaia, gli affetti, l’intelligenza, la vita: spose di vent’anni, uomini nel fior delle forze, vecchie ottuagenarie, giovinetti, – martiri eroici e oscuri dell’infanzia, – così grandi e così gentili, che non fa tanti fiori la terra, quanti ne dovremmo dare ai loro sepolcri. Tanto siete amati, o fanciulli! Pensa oggi a quei morti con gratitudine, e sarai più buono e più affettuoso con tutti quelli che ti voglion bene e che fatican per te, caro figliuol mio fortunato, che nel giorno dei morti non hai ancora da piangere nessuno!
TUA MADRE
Da Cuore di Edmondo De Amicis
Categorie:Libri
Tag:Cuore, Edmondo De Amicis
10 risposte ›
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Il mio blog notes 
Non solo i fanciulli Farfallina mia, ma anche noi adulti dovremmo pensare più a questo e a tanti altri sacrificati per noi. Ma non lo facciamo o lo facciamo molto poco. Da leggere e da ricordare
Un abbraccio
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Concordo con te in toto ❤ ❤ ❤
Un abbraccio di amicizia forte forte.
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Leggo un mese, ma non capisco niente. Cerco ti leggere di notte, la stessa cose: non capisco, solo prego dei morti! Tanta gioia A.
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Ce la farai amico mio. Coraggio. Ti voglio bene. ❤
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questo mese!
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Trovare una citazione sul Cuore di E. De Amicis e’ raro: tutto oggi suona e si muove in un’altra direzione. Nel 1886 il tempo viaggiava piu’ lentamente, gli ideali si adagiavano nelle pieghe dell’animo e costruivano sogni perenni. Era un’epoca diversa sostenuta da un’etica oggi misconosciuta: oggi va di moda la morte assistita…e son passati poco piu’ di 100 anni. Chi vive spesso non ricorda la vita passata altrui, io invece ne conservo una memoria intatta per questo ti ho letto con una leggera commozione e sono andata alla mia libreria, ho ripreso in mano questo libro, dentro la seconda di copertina c’e’ la dedica di chi me lo regalo’ 62 anni fa. Mia madre.
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Anche io conservo ancora oggetti appartenuti a mia madre. E’ un peccato buttarli, fanno parte di ricordi incancellabili.
Ho visto il tuo blog nell’opzione privato, spero tanto che ritornerai a renderlo pubblico. E’ interessante nei suoi contenuti ed , egoisticamente parlando, desidero tornare a leggerli. ❤
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Ti ringrazio per l’apprezzamento, tutti i testi scritti in rete in quasi 15 anni saranno di nuovo visibili a partire dal 2023. Lo faccio per gioco, passione, narcisismo e per altro ancora che non è facile dire.
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i morti continueranno a vivere nelle menti di coloro che amarono, prolungando la loro presenza su questa palla di merda per almeno altri 60 – 70 e più anni
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Concordo.
Finalmente ho capito, dopo mesi ed anni pandemici, il perchè i tuoi commenti finiscano nello spam. Il titolo del tuo blog contiene la parola porno che io, per salvarmi dai commenti porno, avevo etichettato spam. WordPress la legge e ubbidiente manda il tuo commento nello spam.
Ma noi due non ci facciamo ostacolare e spaventare da questo vero? 😀 😀 😀
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