Il mio blog notes

Una sorta di raccoglitore di appunti di vita, di libri, di arte e altro, secondo il personale gusto della curatrice 🤗🤗🤗🤗.

Lidia Menapace

Circa un mesetto fa ci lasciava Lidia Menapace ed io desidero ricordarla così. Il minimo che io possa fare.

Lidia Bri­sca Mena­pace ha com­piuto ieri novant’anni. Nata a Novara, resi­dente a Bol­zano dal 1964 dopo il matri­mo­nio con Nene Mena­pace (scom­parso nel 2004), Lidia è stata con noi del «mani­fe­sto» da sem­pre. Ricorda Filippo Maone: «Era­vamo ancora nel Pci, non era uscito il primo numero del men­sile. Ricordo che andai a tro­varla, era la fine del 1968 o l’inizio del 1969, all’Università Cat­to­lica di Milano per rac­con­tarle cosa ave­vamo inten­zione di fare. Lidia si mostrò subito inte­res­sata a col­la­bo­rare con noi. Cosa che fece pun­tual­mente». In quel momento Mena­pace era auto­re­vole espo­nente del mondo cat­to­lico in fer­mento ses­san­tot­tino. Divenne subito espo­nente di spicco del «mani­fe­sto», quando i suoi fon­da­tori furono radiati dal Pci e si ini­ziava a pen­sare al lan­cio di un quo­ti­diano che poi fu nelle edi­cole nell’aprile 1971.
Lidia ini­ziò a coor­di­nare le atti­vità su scuola e uni­ver­sità del nostro movi­mento poli­tico. Il suo con­tri­buto era sti­mo­lante. Espri­meva punti di vista ori­gi­nali sui temi della for­ma­zione. Le radici cul­tu­rali diverse da chi veniva dal Pci o diret­ta­mente dai movi­menti del 1968–1969 erano un arric­chi­mento per il gruppo diri­gente del Manifesto.
«La Mena­pace», come la chia­ma­vamo in que­gli anni e abbiamo con­ti­nuato a chia­marla, aveva una bio­gra­fia che chie­deva rispetto da parte di noi più gio­vani: staf­fetta par­ti­giana in gio­ventù, ruoli impor­tanti nella Fede­ra­zione degli uni­ver­si­tari cat­to­lici (Fuci) prima di inse­gnare alla Cat­to­lica di Milano e tra­sfe­rirsi a Bol­zano, dove fu eletta con­si­gliere pro­vin­ciale per la Dc. Attenta osser­va­trice di ciò che si muo­veva nel mondo cat­to­lico, ha pub­bli­cato nel 1974 il libro La Demo­cra­zia cri­stiana dove pro­po­neva un excur­sus ori­gi­nale della sto­ria di quel par­tito e delle sue radici sociali.
«Una anti­ci­pa­trice: que­sta forse la carat­te­ri­stica più nitida ed esclu­siva del suo lavoro», scri­vono di lei Monica Lan­franco e Rosan­gela Pesenti sul sito www​.enci​clo​pe​dia​del​le​donne​.it. Su scuola, fem­mi­ni­smo, non vio­lenza, paci­fi­smo, auto­no­mia dei movi­menti e altro ancora non c’è dub­bio che l’affermazione sia azzec­cata. Si potrebbe aggiun­gere «instan­ca­bile viag­gia­trice, sem­pre dispo­ni­bile per assem­blee e incon­tri pub­blici». A un certo punto, una sorta di leg­genda metro­po­li­tana che cir­co­lava nel «manifesto-Pdup» voleva che Lidia scen­desse da un treno per pren­derne un altro a dimo­stra­zione della sua gene­ro­sità e curiosità.
Lo scorso otto­bre, ci siamo ritro­vati a Roma con Lidia per ricor­dare gli anni della for­ma­zione cul­tu­rale di Lucio Magri presso l’Istituto Sturzo (anche que­sta volta c’era un treno not­turno da pren­dere al volo). Era in forma, pochi gli acciac­chi dell’età. Ha impres­sio­nato l’uditorio per la sua indo­mita pas­sione e dispo­ni­bi­lità a discu­tere delle vicende della nostra sto­ria. Ha usato parole di affetto verso Magri: «È la per­sona più intel­li­gente che io abbia cono­sciuto, non aveva nep­pure biso­gno di essere nar­ci­si­sta».
Poi, in un semi­na­rio tenu­tosi ad Ancona a fine novem­bre, ci ha inviato la sua testi­mo­nianza su come il Pdup abbia affron­tato i temi del fem­mi­ni­smo su cui lei ha dato un con­tri­buto deter­mi­nante: «Nel Pdup, a parte solo che non ci era con­sen­tito di auto­con­vo­carci (ma lo face­vamo lo stesso), agi­vamo nel movi­mento stando alla sua disci­plina. Ogni tanto face­vamo anche un qual­che ‘numero’ interno. Dal punto di vista orga­niz­za­tivo ave­vamo costruito un Coor­di­na­mento fem­mi­ni­sta auto­nomo del Pdup, che era una forma poli­tica che viag­giava tra le con­trad­di­zioni, essendo quasi impos­si­bile coor­di­nare delle fem­mi­ni­ste e fare una orga­niz­za­zione insieme auto­noma e di un par­tito. Ma a noi andava bene così».
La sua è stata una appar­te­nenza comune fino al 1984, quando la mag­gio­ranza del Pdup scelse il rin­con­tro con il Pci e Lidia insieme ad altri decise di non seguire quell’itinerario.
Nel 2006 è stata eletta sena­trice nelle liste di Rifon­da­zione comu­ni­sta, par­tito nel quale con­ti­nua a mili­tare, tro­van­dosi vicina di banco di Rina Gagliardi, allieva poli­tica nei primi anni del «mani­fe­sto» (Rina, quanto ci man­cano le tue asprezze e iro­nie!). Un’esperienza durata solo fino al 2008 per l’interruzione anti­ci­pata della legi­sla­tura, con­tras­se­gnata da aspre pole­mi­che pure quando c’era la pos­si­bi­lità di eleg­gere la paci­fi­sta Mena­pace alla pre­si­denza della com­mis­sione Difesa di Palazzo Madama.
Lei ha con­ti­nuato negli ultimi anni a scri­vere, par­lare, girare l’Italia rivol­gen­dosi soprat­tutto alle gio­vani generazioni.
Cara Lidia, auguri e gra­zie per tutto quello che hai fatto e fai. Con­ti­nui a costi­tuire un punto di rife­ri­mento per noi tutti.

http://ilmanifesto.it/un-compleanno-tra-un-treno-e-laltro/

http://www.universitadelledonne.it/menapacL.htm

Categorie:Donne protagoniste

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12 risposte

  1. come mi vergogno non me la ricordavo proprio questa grande donna e come sempre grazie a te mi spolveri di dosso quella tanta ignoranza che mi rimane.
    Ti stringo forte!

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  2. Si, davvero una compagna colta e di ineguagliabile passione

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  3. Eccoti, è un ricordo doveroso, per una donna importante. E ce ne vorrebbero ancora come lei.

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  4. Un animalista che si lamentea ti stupisce ? ahahaha… è un fatto che sto diventando sempre più “orso” …

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  5. Ciao Anna
    eccomi qui. Ho spuntato il riquadro che mi avvisa quando pubblichi, spero così di non perdermi i tuoi scritti davvero interessanti.
    Per tornare al tuo attuale, ti dico Grazie! Una grande donna, complimenti un bel ritratto d’autore. 👏👏👏👏
    Un abbraccio e buona giornata 😍
    Chiara

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