I libri, si sa – tutti i libri, non solo i romanzi – sono prodigi illusorii, meraviglie, incanti, artifici che prendono realtà, peso, sostanza, movimento, colore a seconda della luce e dell’ambiente in cui sono esposti. I libri non esistono in sé stessi e per sé. Esistono solo nel momento in cui qualcuno li legge. Non esistono Madame Bovary o il Rouge et noir, esistono tanti Madame Bovary e tanti Rouge et noir quante volte sono le volte che li leggiamo.
E’ uno spezzone dell’introduzione di Cesare Garboli al libro La storia di Elsa Morante che sto attualmente leggendo. Di Garboli lessi parecchi anni fa Un po’ prima del piombo che mi piacque molto per questo il suo nome mi è rimasto impresso nella memoria.
Concordo sull’affermazione che i libri esistono nel momento in cui qualcuno li legge, aggiungerei, a mio modesto parere si intende, che essi in un certo senso diventano “umani”
Faccio il mio esempio per chiarire meglio il mio concetto.
Fin da ragazzina ho avuto l’abitudine, che conservo tutt’ora, che se il libro mi apparteneva, di sottolineare ciò che mi interessava. Era un mio modo di memorizzare ciò che leggevo. Per non parlare delle mie note a fianco sulla destra o sinistra della pagina. Tutto questo a matita, per poter cancellare un domani, cosa che naturalmente poi non facevo.
Fin da ragazzina ho avuto l’abitudine, che conservo tutt’ora, che se il libro mi apparteneva, di sottolineare ciò che mi interessava. Era un mio modo di memorizzare ciò che leggevo. Per non parlare delle mie note a fianco sulla destra o sinistra della pagina. Tutto questo a matita, per poter cancellare un domani, cosa che naturalmente poi non facevo.
Un’altra abitudine, triste lo ammetto, era quella delle orecchie all’angolo della pagina in alto. La conservo anche oggi, nonostante tanti segnalibri sparsi per casa. Ecco i libri diventano parte della mia vita, del mio modo di essere, del mio intendere la lettura, rispecchiano il mio carattere un po’ controcorrente. Insomma diventano “umani” … Almeno per me.
Ecco il mio modo di usare i libri.
Ovviamente tutto questo è riferito al libro cartaceo; per gli ebook tutta un’altra cosa, basta selezionare, copiare ed incollare; il libro preso in prestito si può “fotografare” con lo smartphone…Tutto più facile.
Mi sorge una domanda: è più divertente oggi con lo smart, o ieri con la matita?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Ecco il mio modo di usare i libri.
Ovviamente tutto questo è riferito al libro cartaceo; per gli ebook tutta un’altra cosa, basta selezionare, copiare ed incollare; il libro preso in prestito si può “fotografare” con lo smartphone…Tutto più facile.
Mi sorge una domanda: è più divertente oggi con lo smart, o ieri con la matita?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Categorie:Pensieri miei
Tag:Cesare Garboli, Elsa Morante, Lettura, Libri, Memorizzare, Pensieri, Riflessioni, Smartphone
Il libro ha una forma, un colore, un odore, lo senti al tatto, insomma ha un cuore, per la generazione ormai non più tanto giovane è qualcosa di familiare, rassicurante, un qualcosa che da e merita affetto. Gli e-book sono digitali e come tutta l’era digitale piuttosto impersonali, troppo aridi, ma fortemente utili, con poco spazio ti porti dietro intere biblioteche di sapere. Se devo leggere qualcosa di leggero, gialli, saggistica e qualche romanzo d’attualità, sono a mio avviso pratici e immediati, se passo a letture più impegnative, classici, opere di poesia, filosofia, economia, insomma autori a cui bisogna dare peso e concentrazione maggiore, ebbene mi diventa difficile stare su l’e-book.
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Concordo con te. Gli ebook occupano poco spazio e spesso i libri che hai letto li puoi cancellare con un click ma i libri cartacei sono ben altra cosa.
Abbraccio siempre 😀
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Ciao.amo i libri e la lettura che da sempre e una costante delle mie giornate, ma le orecchie no, si per le notazioni e spesso le sottolineature con l’evidenziatore giallo. Naturalmente leggo solo su carta perche la lettura e anche manualità, come il contatto e cartaceo profumato di inchiostro.
Un caro saluto. fulvio
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Ehm il vizio delle orecchie non riesco a togliermelo. Mi viene in automatico, lo so che sono antiestetiche e ricordo anche le sgridate delle insegnanti, ma….
Abbraccio siempre 😀
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