In Occidente c’è una forte motivazione al successo. La gente sa cosa vuole e va diritto al suo scopo. Può essere utile, ma nel frattempo, il piacere di vivere va perduto.
C’è un termine buddista che si può tradurre con “senza desiderio” o “senza scopo”. Significa non porsi alcuna meta da raggiungere, perché dentro di sé c’è già tutto.
Quando facciamo la meditazione camminata, non ci proponiamo di arrivare da nessuna parte. Ci limitiamo a fare passi sereni, lieti. Se pensiamo continuamente al futuro, agli obiettivi da raggiungere, perdiamo i nostri passi.
Lo stesso vale per la meditazione seduta. Ci sediamo per goderci la seduta, non per ottenere qualcosa.
E’ un punto molto importante. Ogni istante di meditazione ci restituisce alla vita, perciò quando ci sediamo dovremmo gustare la nostra seduta dal principio alla fine.
Spesso ci diciamo: ”Non restare a guardare, agisci”.
Ma praticando la consapevolezza facciamo una scoperta insolita.
Scopriamo che può essere più utile l’opposto: “Non agire soltanto, guarda”.
Per vedere chiaramente dobbiamo imparare a fermarci.
Sulle prime, “fermarsi” può sembrare una forma di resistenza alla vita moderna, ma non lo è.
Non è una semplice reazione, è un modo di vivere. La sopravvivenza del genere umano dipende dalla nostra capacità di smettere di correre. Abbiamo più di cinquanta mila bombe nucleari, eppure non riusciamo a smettere di produrne altre.
“Fermarsi” non implica solo arrestare il male, ma anche favorire il bene, la guarigione.
Ecco lo scopo sella nostra pratica, non eludere la vita, ma sperimentare e testimoniare che si può essere felici adesso come nel futuro. Il fondamento della felicità è la consapevolezza. La condizione essenziale per essere felici è la coscienza di esserlo. Se non siamo consapevoli di essere felici, non lo siamo mai veramente. Quando abbiamo il mal di denti, sappiamo che non averlo è una cosa magnifica. Però, quando non lo abbiamo, ancora non siamo felici. I motivi di gioia sono tanti, ma senza consapevolezza non sapremo apprezzarli. Praticandola impariamo a proteggere con amore le cose belle. Prendendoci cura del presente, ci prendiamo cura del futuro. Lavorare per un futuro di pace, è lavorare per la pace nell’attimo presente.
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Ciao Anna
sono giunta alla conclusione che è meglio vivere l’oggi, in tutte le sue sfaccettature che pensare sempre a come vivere il domani.
È sempre meglio vivere in consapevolezza l’oggi, fermarsi e godere il presente, così si potrà affrontare il futuro e renderlo migliore.
Ottima recensione. Grazie!
Un abbraccio carissima
Chiara
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Concordo in toto con te. È necessario fermarsi e godere di ciò e di chi abbiamo intorno per sentire davvero vivi.
Scusami il ritardo nella risposta ma ti sto rispondendo dallo smartphone e non mi ci trovo tanto bene nell’uso. Il PC l’ho portato dall’installatore per farlo aggiornare a windows 10 e per aggiustare delle cosette.
Abbraccio siempre tutto per te ❤️💚💛💙🧡
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