Il mio blog notes

Una sorta di raccoglitore di appunti di vita, di libri, di arte e altro, secondo il personale gusto della curatrice 🤗🤗🤗🤗.

Per sempre altrove

Barbara Cagni Per sempre altrove

Barbara Cagni Per sempre altrove ed. Fazi pag. 54
Lo zio Aurelio scriveva ogni due mesi. Nell’ultima lettera aveva raccontato che a Sidney c’erano le penne a sfera.
“vedi Giovanni, non si devono più usare penna e calamaio, ma l’inchiostro è tutto dentro una cannuccia. Non ti si sporcano le mani e le maniche della camicia. Arrivano dalla America, da Nuova York. Magari un giorno te ne spedisco una”.
La mamma mi aveva spiegato che chi emigrava perdeva lentamente il senso della realtà qui in Italia, era come se non aggiornasse i propri ricordi. E gli italiani che emigravano in Australia, o in Belgio o in Germania, non si sentivano pienamente australiani o belgi o tedeschi ma nemmeno totalmente italiani. Restavano in una terra di mezzo, immaginaria, che solo loro sapevano abitare. Avevano nostalgia del loro paese, della loro Italia, dei loro parenti, ma non avrebbero avuto il coraggio di tornare, perché dove si trovavano stavano bene, avevano messo radici o almeno ci avevano provato. Perché l’uomo, diceva mia madre, appena si ferma in un posto è come se gli spuntassero delle radici dalle piante dei piedi, e nel giro di qualche anno queste lo tengono ben saldo alla terra e lui comincia a far parte di quel luogo. E poi c’è la nostalgia, cioè le radici che spuntano dalla testa, dal cuore e dalla pancia. Non sono nella terra, ma si aggrappano ai ricordi e cercano di raggiungere le persone lontane. E con queste radici dentro e fuori, un emigrato non sa più a quale posto appartiene, e questa è la vera tristezza, l’unica inconsolabile.

Categorie:Libri

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14 risposte

  1. le penne a sfera vennero con l’avvento della plastica, furono qualcosa di meraviglioso per noi delle elementari

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    • Ciao Anna
      eh sì le penne stilo una vera fortuna per me che sono mancina. A scuola in prima elementare la maestra mi dava sempre 0 perché macchiavo il foglio con l’inchiostro. Un veto incubo.
      Le radici sono resistenti in noi ci dicono chi siamo e dove andiamo anche se camminiamo in luoghi diversi.
      Un bel libro.
      Un abbraccio 🥰
      Chiara

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    • Io alle elementari avevo ancora il pennino e il calamaio. Ehm io però ho 70 anni 😀

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      • anch’ io, e la maestra non capiva, usavo i fogli di carta assorbente ma nulla da fare, macchiavo uguale 😁🤪😥.
        Ciao Anna, come stai? Io ho avuto un infortunio: cadendo ho rotto il piatto tibbiale: è da giugno che tribolo. Poi continua a piovere e i dolori vanno a nozze. 🥰🤩🌹🥀☘️🌿🍂🍁buona festa di tutti i Santi.😍
        Chiara

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        • Ciao cara, io sto benino a parte il mal di schiena con cui sto imparando a convivere (non ho altra scelta, altrimenti dovrei operarmi, ma io da questo orecchio non sento, sono sordissima 😀 ) ma leggo delle tue disavventure. Immagino anche il dolore, il ginocchio è una parte del corpo indispensabile, mi raccomando cammina con le stampelle in modo da evitare il peso del corpo sopra il ginocchio. Ti hanno operata? Non mollare,
          PS se vuoi sfogarti, sono riuscita, dopo vari tentativi perchè WP sta diventando complicato sempre più per il mio cervello, a mettere il modulo di contatto. A destra in basso, sperando che funzioni… ❤ ❤ ❤

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          • Ciao Anna
            si sono stata operata, gesso parziale sotto, tipo stecca, carozzina per un mese poi stampelle, ora finalmente autonoma, viaggio ancora con una stampella. Sto facendo fisioterapia e poi dovrò fare nuoto, così dice l’ortopedico. Però essere autonomi è davvero splendido.
            Il mal di schena per me è una conseguenza al essere stata ferma per 4 mesi circa, muovendomi poco. Ora con fisioterapia spero di recuperare.
            Un abbraccio 🥰
            Chiara

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  2. da leggere assolutamente . la descrizione del migrare è una cosa che ti resta dentro.. Emozionante

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  3. I miei…sono tutti in America, anche due miei figli e nipoti.
    Tutti ben radicati da non avere nessuna nostalgia, aspettano sempre che vada io da loro, ma…dopo essere andata già 11 volte non credo propio di farcela più, se mi vogliono vedere…sono qui! 😉
    Le Biro, sono state una meravigliosa scoperta.
    Hai miei tempi, nel dopoguerra, solo scuole elementari, ricordo la sensazione di meraviglia quando le usavo…con molta attenzione.
    Bacio bacio amica bella. 💕💕

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    • Anche io sono come te. Per muovermi di casa devo avere forza e coraggio ormai. Mi sto facendo vecchia 😀 😀 😀
      Io nelle elementari usavo il pennino e il calamaio. Il grembiule bianco sembrava una carina geografica 😀 . Io ridevo, mia madre un poco meno.
      Baciobacio siempre

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  4. Avatar di Sconosciuto

    La mia giornata è pesante, ma sono presente!

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