Ah, che delitto enorme è cacciare visceri nei visceri, ingrassare il corpo ingordo stipandovi dentro un altro corpo, vivere della morte di un altro essere vivente! In mezzo a tutta l’abbondanza di prodotti della Terra, la migliore di tutte le madri, davvero non ti piace altro che masticare con dente crudele povere carni piagate, facendo il verso col muso ai Ciclopi(*) ? E solo distruggendo un altro potrai placare lo sfinimento di un ventre vorace e vizioso?» Ovidio, Le metamorfosi, XV, 75-95
(*) Ciclopi (in greco antico: Κύκλωπες?, Kýklōpes) sono delle figure della mitologia greca. Sono in genere uomini giganteschi con un occhio solo al centro della fronte, a volte dipinto come unico organo visivo della creatura, altre volte invece accompagnato da una coppia di occhi.
Compaiono in vari racconti della mitologia greca e la loro descrizione varia a seconda dell’autore: nella Teogonia di Esiodo vengono rappresentati come artigiani e fabbri eccezionali, figli di Urano e Gea, mentre nell’Odissea di Omero diventano delle creature rozze, violente e selvagge dedite alla pastorizia e, occasionalmente, all’antropofagia; di quest’ultimo gruppo fa parte uno dei ciclopi più noti, ossia Polifemo, figlio di Poseidone.
Ciclopi – Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclopi
Tag:Le metamorfosi, Libro, Ovidio, Riflessioni, Veganismo
mi a dolce Farfallina , mi limito molto in questo tuo post. Da ragazza ero iscritta a varie associazioni animaliste si facevano battaglie anche non totalmente innocue contro i cacciatori, che si dilettavano con questo sport. Già si potrebbe scrivere molto sulla parola sport..ma andiamo avanti. Il piacere dell’uccidere un essere vivente come noi giustifica il massacro che ne deriva di conseguenza.??? Allevamenti intensivi dove gli animali sono denutriti in una maniera folle, esseri viventi ingozzati per la vendita, carichi di bestie portate al macello senza prima l’uccisione con lo stordimento, Ma noi siamo esseri umani? Non ci basta quello che la terra ci dona?. Forse no , avete ragione , l’avete già distrutta a sufficienza. Mi fermo mi devo fermare . Augurissimi mia dolce amica. Non continuo. Ma quel poco che ho scritto Non mi basta di certo. Bacioni
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