[…] E’ possibile che un gran numero di donne fossero occupate in quello stesso lavoro che fino alla prima guerra mondiale ha fornito l’occupazione principale alle donne, soprattutto a quelle non sposate, cioè il servizio domestico. Inoltre è senz’altro vero, che le donne nel medioevo erano spesso lavoratrici domestiche gratuite, cioè che non guadagnavano uno stipendio. I casi di donne moglie e figlie, che collaboravano con l’uomo erano senz’altro più frequenti dei casi di donne che portavano avanti un’occupazione indipendente. […]
Il fatto che le donne fossero abituate a collaborare con i mariti nell’attività artigiana è probabilmente la ragione per cui, nel tardo medioevo, si trovano un gran numero di vedove che continuano l’attività del marito defunto. Spesso anche i mariti si aspettavano che, alla loro morte, le vedove continuassero i loro commerci: è frequente, infatti, trovare testamenti di uomini che hanno disposto affinché gli apprendisti continuino a lavorare con le loro mogli, una volta loro defunti, o che lasciano alle mogli gli attrezzi del loro mestiere.
Gli affari che le vedove continuavano in questo modo andavano dai commerci su vasta scala, condotti anche per mare e con contatti con la corona, al piccolo artigianato. Per condurre affari di vasta importanza occorreva un non piccolo bagaglio di conoscenza e di abilità, e le vedove che se ne occupavano dovevano essere persone competenti, assai abili a destreggiarsi anche nelle
complicazioni dei commerci con l’estero.[…]
L’attività manifatturiera nel medioevo era aperta alle donne ed esse vi avevano una parte senz’altro considerevole, e’ difficile trovate un mestiere in cui non ci sono donne.
La rosa di occupazioni in cui erano impegnate le donne solleva un problema interessante: qual era l’atteggiamento degli uomini di fronte alla cooperazione del lavoro femminile; e qual era in particolare la posizione occupata dalle donne nei regolamenti delle corporazioni artigianali in cui i maschi erano prevalenti?
Abbiamo visto che gli uomini lavoravano fianco a fianco in molte attività manifatturiere, ma ci sono tracce di gelosia per la competizione del lavoro femminile, che non sia quello della moglie o della figlia dell’artigiano. […]
La ragione adottata in questo caso per impedire l’impiego delle donne è stata che il lavoro era troppo duro per loro, ma la ragione principale era la stessa di quella su cui si regge l’ostilità verso il lavoro femminile oggi: i salari delle donne,, anche per lo stesso lavoro, erano più bassi, e gli uomini temevano di restare tagliati fuori da una mano d’opera più a buon mercato.
Eileen Power – Donne del medioevo – Jaca Book
Categorie:Libri
Tag:Donne del medioevo, Eileen Power, Libro
ancora al giorno d’oggi nell’ambito lavorativo si manifestano tutta la diversità e la diseguaglianza sociale o, se preferisci, l’assegnazione di ruoli predefiniti e posizioni valoriali e di potere.
buon giorno
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Mi piace molto leggere libri di questo tipo perchè dimostrano che tanti passi avanti non ci sono stati. Esiste ancora una sorta di Medioevo nel ventunesimo secolo. Abbraccio siempre ❤
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Ciao Anna, sono felice di far parte del tuo blog. A presto buona serata.
Anch’io sono Anna 💖
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Ciao cara, grazie a te di essere con me. Buon fine settimana ❤
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Buon fine settimana anche a te💕
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