Il mio blog notes

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Aspetti della volontà umana

Roberto Assagioli – L’atto di volontà

Gli aspetti della volontà umana nel suo pieno sviluppo sono la volontà forte, la volontà sapiente, la volontà buona e la volontà transpersonale.

  •  La volontà forte.
    Per allenare la volontà dobbiamo per prima cosa riconoscere che la volontà esiste; poi che abbiamo una volontà; e infine che siamo una volontà o, essenzialmente, un “io che vuole”. Dopo di che dobbiamo sviluppare la volontà e renderla abbastanza forte da essere all’altezza dei molteplici usi a cui è chiamata in tutti i campi della vita. La maggior parte degli equivoci e degli errori che riguardano la volontà nascono dall’errata convinzione, molto diffusa, che la volontà forte costituisca tutta la volontà. La forza è solo uno degli aspetti della volontà e quando non si associa agli altri può essere, e spesso è, inefficace o dannosa per noi stessi e per gli altri.
  • La volontà sapiente.
    L’aspetto sapiente della volontà consiste nell’abilità di ottenere i risultati desiderati con il minor dispendio di energie. Per andare da una parte, non si procede camminando in linea retta in piena campagna o arrampicandosi sugli edifici. Piuttosto si studia una mappa stradale e si usano le strade inesistenti, che, sebbene non in linea retta, possono condurci a destinazione con il minimo sforzo. E si approfitta dei mezzi di trasporto che già esistono, dei veicoli che vanno nella direzione che abbiamo scelto.
    Nello stesso modo, per usare sapientemente la volontà, dobbiamo capire la nostra costituzione interiore, familiarizzarci con le nostre varie funzioni, gli impulsi, i desideri, i condizionamenti e le relazioni tra di essi, in modo di essere in grado, in qualunque momento, di attivare ed utilizzare quegli aspetti di noi stessi che già hanno la tendenza a produrre quell’azione specifica o quella condizione che ci proponiamo di realizzare.
  • La volontà buona.
    Ma anche quando è forte e sapiente, non sempre la volontà è completa. Può anche essere un’arma estremamente pericolosa, perché se questa volontà è diretta verso scopi negativi, diviene un grave pericolo per la società. Un uomo dalla volontà forte e capace, in grado di usare al massimo le sue doti naturali, può sopraffare o corrompere la volontà degli altri, uno che rischia tutto, che non ha paura di niente, e le cui azioni non sono trattenute da alcuna considerazione etica, da nessun senso di amore e di compassione, non può avere un’influenza disastrosa su una comunità o anche su un’intera nazione.
    Ci sono due grandi leggi che operano nel mondo fisico e nel mondo psicologico: La Legge di azione e reazione e la Legge di ritmo ed equilibrio. A causa di queste leggi, che fa del male attira il male su se stesso; chi è violento e spietato alla fine richiama su di sé la violenza e la crudeltà altrui. La storia ci offre molti esempi di questo genere, da Caligola a Hitler. Per il modo in cui funzionano queste le leggi, la volontà, per essere efficace, deve essere buona. Dunque, la volontà buona è allo stesso tempo auspicabile e inevitabile. Possiamo perciò affermare che imparare a scegliere le mete giuste è un aspetto essenziale del “training” della volontà. E’ necessario per il nostro bene e per il bene di tutti, che la nostra volontà sia buona oltre che forte e sapiente. Tutto questo costituisce il campo della Psicosintesi interpersonale, la Psicosintesi di gruppo e quella sociale.
  • La volontà transpersonale.
    I tre aspetti della volontà di cui abbiamo parlato sembrano costituire la totalità delle caratteristiche della volontà. Questo può essere vero per l’essere umano normale, a cui bastano per realizzarsi e per condurre una vita ricca ed utile. E’ questo lo scopo della Psicosintesi personale ed interpersonale. Ma l’uomo ha anche un’altra dimensione. Sebbene molti non la percepiscano e possano perfino negarla, c’è un altro livello di coscienza, la cui realtà, nel corso della storia, è stata testimoniata dalla diretta esperienza di un certo numero di individui.
    Questo livello di coscienza funziona in una dimensione che potremmo definire verticale. In passato, questa veniva considerata la sfera dell’esperienza religiosa o spirituale, ma oggi è riconosciuta, ogni giorno di più, un valido campo di indagine scientifica.
    E’ questa la sfera o dimensione della volontà tran personale, che è la volontà del sé transpersonale. E’ anche il campo in cui in ogni individuo la volontà dell’io o sé personale si collega con la volontà del sé transpersonale. Questo collegamento porta all’interazione, ed infine alla fusione, del sé personale con il sé transpersonale e li collega con la realtà assolta, il sé universale, che racchiude ed esprime la Trascendente Volontà Universale.
         Roberto Assagioli – L’atto di volontà

Categorie:Libri

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5 risposte

  1. Mi piace molto la collana Astrolabio di cui ho diversi volumi. Un buon taglio e tematiche

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  2. tesoro mio quante mancanze sento nella mia volontà incompleta. Penso che la maggioranza di noi pensi di averla , ma quanto ci manca per dimostrarla veramente con effetti positivi?
    Ti voglio bene

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